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Le nostre ultime News

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30 Settembre 2017 Promozioni

Dall’1 al 31 ottobre

SCONTO IMMEDIATO sulla linea Filler Suprema.

E più compri, più aumenta lo sconto.

10 Euro all’acquisto di 1 prodotto Euhidra Filler Suprema

30 Euro all’acquisto di 2 prodotti Euhidra Filler Suprema

60 Euro all’acquisto di 3 prodotti Euhidra Filler Suprema

 

Offerta valida nei punti vendita aderenti a partire dall’1/10/2017 fino al 31/10/2017, fino a esaurimento scorte.

Lo sconto è applicato ai prodotti della linea Euphidra Filler Suprema.

 L’offerta non è valida sui prodotti già promozionati e non è cumulabile con altre promozioni in corso.

Filler Suprema. L’innovazione antirughe con acido jaluronico a elevata concentrazione. Anche per le pelli fragili e sensibili.

 


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30 Settembre 2017 News

Ad ogni cambio di stagione il nostro fisico subisce dei disagi dovuti alle temperature ed alle condizioni climatiche in generale. I capelli tendono a cadere di più, la pelle con l’arrivo dei primi freddi si inaridisce e le unghie sono soggette a cambiamenti improvvisi di temperatura che ne facilitano lo sfaldamento.

Alcuni accorgimenti, aiutati da un minimo di prevenzione, possono risultare un toccasana e venirci incontro per questi piccoli fastidi ma da non sottovalutare.

Una sana alimentazione, ricca di frutta e verdura dona al nostro corpo quelle sostanze nutrienti e fondamentali che si riflettono anche sulla salute del cuoio capelluto e delle unghie.

Tra i nutrienti utili, le vitamine occupano sicuramente un posto di primaria importanza: vitamina , vitamine del gruppo B, vitamina C ed E  sono tra le più coinvolte in quanto interessate alla crescita ed al rinnovamento cellulare.

Le vitamine del gruppo B hanno un’azione particolarmente positiva, dal momento che le B2 e B3 stimolano l’attività del bulbo pilifero, velocizzando la crescita dei capelli, mentre la B6 stimola la formazione della cisteina, aminoacido solforato costituente della cheratina, proteina principale dei capelli e delle unghie.

La vitamina A, sotto forma di beta carotene, è abbondante negli ortaggi di colore giallo/arancio e la troviamo in autunno nella zucca gialla e nei cachi.

La vitamina C è presente sia negli agrumi sia  negli ortaggi a foglia verde come broccoli e cavoli. Di vitamina E è ricca la frutta secca a guscio.

Oltre ad una dieta ampia e variegata, un valido aiuto può venire da integratori alimentari specifici, shampoo e balsami specifici, prodotti anticaduta e rinforzanti

 


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17 Settembre 2017 Promozioni

CORRI IN FARMACIA

Approfitta dello sconto del 50% su tutta la linea di make-up DEFENCE COLOR!

Per rispondere alle esigenze di ogni tipo di pelle, anche la più sensibile e soddisfare il glamour che ogni donna desidera, la ricerca BioNike ha creato la linea make-up DEFENCE COLOR.

DEFENCE COLOR è la linea di make-up che difende la tua pelle, con l’esclusivo pool di attivi “Glow Factor” dalle proprietà illuminanti, antiossidanti e anti-stress.

La salute della pelle è la fonte della tua bellezza.

 

 

Operazione valida  fino ad esaurimento scorte.


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16 Settembre 2017 News

CAMPAGNA DI PREVENZIONE DELL’OSTEOPOROSI

TI ASPETTIAMO IL GIORNO 9 OTTOBRE

PER UNA CONSULENZA GRATUITA

OSTEOPOROSI: CONOSCERLA

L’osteoporosi è una malattia dello scheletro caratterizzata dalla compromissione della resistenza all’osso che espone ad un aumento rischio di fratture. Colpisce 3,5 milioni di donne ed 1 milione di uomini.

OSTEOPOROSI: CURARLA

Donne a rischio: magrezza eccessiva, uso di farmaci osteopenizzanti, oltre i 55 anni, menopausa precoce

Uomini a rischio: magrezza eccessiva, uso di farmaci osteopenizzanti, oltre i 60 anni

 

ESAME CONSIGLIATO: DENSITOMETRIA OSSEA

OSTEOPOROSI: COSA MANGIARE

-LATTE: almeno due bicchieri al giorno

-FORMAGGI: i formaggi freschi contengono meno calcio di quelli stagionati (a parità di peso)

– ACQUE MINERALI: elevato contenuto di calcio

-PESCE AZZURRO: il pesce azzurro ha un elevato contenuto di calcio

-LEGUMI/VERDURE: fagioli e ceci hanno un buon contenuto di calcio

 


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14 Settembre 2017 News

Latte, uova,  frumento, ma anche crostacei, frutta e verdura. Capisaldi delle nostre tavole, ma per molti anche un nemico da evitare. Sono infatti tra le più comuni fonti di allergie alimentari, un problema estremamente diffuso soprattutto in età pediatrica: si stima che fino all’8% dei bambini ne soffra entro il secondo anno di età, percentuale che tende poi a diminuire fino ad attestarsi attorno circa al 3% nella popolazione adulta. Un nemico insidioso dunque, che necessita di competenze specialistiche sempre aggiornate per assicurare una gestione corretta del problema. A fare un punto sono oggi gli esperti della National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine, che sulle pagine della rivista Pediatrics hanno analizzato le conoscenze più aggiornate riguardo a prevenzione, diagnosi e terapie per le allergie alimentari in età pediatrica.

Diagnosi. Per prima cosa, è importante distinguere le allergie vere e proprie da intolleranze e altre forme di reazione avversa al cibo. Per parlare di allergia in senso proprio – ricordano gli esperti americani – bisogna essere di fronte ad una reazione del sistema immunitario, mediata nella maggior parte dei casi da immunoglobuline di tipo E (o IgE). Queste molecole possono essere individuate nel siero con dei test specifici, che rappresentano quindi, insieme ai famosi prick test, gli strumenti principe a disposizione degli specialisti per individuare una possibile allergia. Ma anche questi test devono essere presi con giudizio, e inseriti in una valutazione complessiva dei sintomi e della storia clinica del paziente.

“Uno degli errori più comuni sul piano della diagnosi è quello di dare eccessiva importanza a un prick test o un dosaggio serico delle IgE specifiche positivo – scrivono gli autori del paper – perché non si tratta di test intrinsecamente diagnostici”. In uno studio recente, citato nel nuovo documento, il 93% dei bambini analizzati è risultato non essere realmente allergico ai cibi per cui aveva ottenuto un risultato positivo con test cutanei e dosaggio serico delle IgE specifiche. Anamnesi e test vanno quindi a braccetto per una diagnosi corretta. E nei casi dubbi, sottolineano gli esperti, si deve ricorrere ai test di provocazione orale: l’esposizione controllata al presunto allergene (in presenza del medico specialista), per verificare l’effettiva presenza di una reazione avversa.

Prevenzione. Giunti a una diagnosi corretta, attualmente, non esistono grandi possibilità terapeutiche. L’eliminazione degli alimenti a cui si risulta allergici rimane quindi la strategia più importante, un percorso lungo il quale gli esperti sottolineano la necessità di essere accompagnati da uno specialista, i cui consigli risultano fondamentali per evitare carenze nutrizionali e limitare al minimo i rischi di un contatto involontario con l’allergene. In mancanza di terapie risolutive, la prevenzione rimane uno degli aspetti chiave. In questo senso, la ricerca ha superato alcuni dei preconcetti degli scorsi decenni. I dati più recenti sottolineano infatti l’inutilità di evitare il contatto precoce con alimenti potenzialmente allergenici, che nella maggior parte dei casi andrebbero anzi introdotti nella dieta dei bambini intorno ai 4-6 mesi, per minimizzare il rischio di allergie. Nessuna prova anche per l’ipotesi che le madri dovrebbero evitare questi cibi in gravidanza. Né che sia necessario nel periodo dell’allattamento. Tutt’altro: l’allattamento al seno, senza particolari attenzioni ai cibi allergenici da parte delle madri, si conferma come strumento principe per minimizzare il rischio che i neonati sviluppino allergie negli anni successivi.


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2 Settembre 2017 News

Entriamo nel mese di apertura delle scuole e si avvicinano dunque i tempi (10 settembre per le scuole dell’infanzia; 31 ottobre per le scuole dell’obbligo) entro cui i genitori dovranno presentare la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie, previste dal nuovo decreto-legge vaccini, pena l’esclusione (o il pagamento delle sanzioni per le scuole dell’obbligo) dei propri figli dalla frequentazione dell’anno scolastico 2017-2018.

A questo punto, considerato che l’approvazione della Legge di conversione del Decreto (Legge 31 luglio 2017 n. 119) è avvenuta a ridosso delle vacanze, Regioni e Ministeri competenti stanno provando a organizzarsi per gestire “l’onda anomala” di inoculazioni.

Regioni e la “scelta ragionevole” (con il placet del Garante della privacy)

Sono molte le regioni che in questi giorni, attraverso le proprie Asl, con l’obiettivo di semplificare le procedure, stanno avvisando le famiglie non in regola con gli obblighi vaccinali inviando loro una lettera contenente la prenotazione delle sedute. In favore di tale modalità, considerandola una «scelta ragionevole», si è espresso il Garante della Privacy dichiarando ad AdnKronos come «la strada che sembra essere stata scelta in Liguria, così come in Toscana e in altre regioni, di una comunicazione diretta alle famiglie, appare ragionevole e può sicuramente aiutare i nuclei familiari e le scuole, semplificando l’applicazione della legge sui vaccini obbligatori, senza creare problemi nella trasmissione dei dati sulla salute degli studenti» (leggi qui).

Ministero della Salute

Dopo il lavoro di conversione in legge del decreto, il ministero guidato da Beatrice Lorenzin è stato impegnato nell’elaborazione di circolari applicative oltre che nell’implementazione di un sito tematico. Tra le varie informazioni spiccano le news con i dati del bollettino con i casi morbillo (4.328 e 3 decessi al 27 agosto 2017), i testi delle circolari operative, i dati di copertura vaccinali, nonché lo spazio dedicato al Numero Verde 1500 per coloro che hanno poca dimestichezza con la rete.

A proposito di comunicazione, non può non essere ricordato il tweet di congratulazioni che la stessa ministra ha dedicato alla sua collega francese. Quest’ultima ha deciso di ampliare il numero delle vaccinazioni obbligatorie, passando da 3 a 11, dal primo gennaio 2018 (leggi qui).

Ministero dell’Istruzione vs Regione Lombardia

Sul sito del MIUR è presente nella sezione notizie un’informativa legata al tema (leggi qui), ma in questo caso sono le dichiarazioni delle ultime ore quelle che destano il maggiore interesse. Infatti la responsabile del dicastero, Valeria Fedeli, è intervenuta in modo fermo rispetto alla ventilata ipotesi di delibera della regione Lombardia che concederebbe 40 giorni di tempo in più alle famiglie per mettersi in regola. La ministra ha infatti dichiarato come: «chi rappresenta le istituzioni deve rispettare la legge – ricordando come – non ci sarà nessun rinvio dopo la scadenza ultima del 10 settembre. Su questo io e la mia collega Beatrice Lorenzin siamo fermissime».

Regione Piemonte: caccia al software per la gestione delle vaccinazioni

Oltre al lavoro di “front office” alcune regioni stanno lavorando anche per la gestione dei dati dal momento che non tutte sono dotate di un’adeguata anagrafe digitale. E così desta interesse l’indagine di mercato aperta dalla regione coordinatrice della Commissione Salute in Conferenza delle Regioni (Piemonte), attraverso il suo Consorzio per il sistema informativo (Leggi qui). Il fine dovrebbe essere quello di individuare una soluzione software per la gestione delle vaccinazioni regionali non solo per la corretta gestione dei dati attualmente esistenti, ma anche per i dati delle notifiche effettuate dal medico curante nonché per quelli concernenti gli eventuali effetti indesiderati che confluiscono nella rete nazionale di farmacovigilanza.

 

Fonte: www.farmacianews.it


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