Le farmacie sono presidi culturali
Tra le più antiche la Zarri di Bologna con i primi «speziali» nel 1365
«Giuro al cospetto di Dio, e prometto al nostro Re Ferdinando I, di preparare con attenzione tutti i rimedi composti secondo il ricettario farmaceutico Napolitano» Iniziava così il giuramento per i farmacisti in epoca borbonica, anche se la figura del farmacista vanta ben più antiche origini già nella antica Grecia. Da sempre chi preparava medicamenti capaci di curare le malattie ha avuto un ruolo importante nella nostra società così come la Farmacia, presidio nelle città, ha sempre costituito una delle spine dorsali della nostra società urbanizzata tanto che, al museo della scienza e della tecnica di Milano, vi è riprodotta in scala reale una bellissima farmacia conventuale completamente in legno.
Le nostre città sono piene di farmacie ormai diventate luoghi architettonicamente bellissimi e antichissimi sposati in un unico abbraccio con il tessuto urbano antropizzato. Luoghi storici come la Farmacia Zarri di Bologna le cui prime notizie storiche di uno «speziale» risalgono al 1365 nei pressi del portico della Gabella. In occasione del rifacimento dell’intero isolato agli inizi dell’ottocento, la farmacia prese definitivamente sede e dal 1814 fu fondata con il nome «aristocratica Farmacia Zarri» Le farmacie come luoghi sempre più attuali ma dove la memoria e la tradizione si fondono con la contemporaneità per non abdicare mai a quella prima spinta progettuale di essere a servizio di chi, nella città, ha bisogno di essere curato.
Fonte: www.ilgiornale.it